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29 luglio 2014

Anticorruzione e sanità – Medici maleducati

Foto dell’autore Laura Ghisellini

Lettura 3 min • Inizia la discussione
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cornaglia-4

162251540-feac67e2-90ab-45aa-9f42-f977a5f55e7c A cura di Paolo Cornaglia Ferraris »

Medico, editorialista de La Repubblica, Presidente Camici & Pigiami ONLUS

Tutti attendono dai medici cui si rivolgono grande professionalità. Questa si apprende dai propri maestri e dentro le strutture nelle quali si è stati studenti e specializzandi. Gli studenti che abbiano assistito a maltrattamenti e visto praticare un cinismo vestito da distacco professionale, replicheranno il modello. Nelle Facoltà di Medicina esistono comportamenti che premiano capacità cliniche, scientifiche e tecniche, ma non sono premiati coloro che insegnano e praticano la buona educazione, l'ascolto, la compassione (partecipazione alla sofferenza altrui), cose spesso considerate perdite di tempo.
Serve a qualcosa contenere le ansie di malati e familiari? Serve eccome, visto che sulla qualità della relazione di cura si basa il successo di diagnosi e trattamenti, ma ciò poco si insegna. Le organizzazioni professionali mediche celebrano il primato del paziente e il prevalere del suo interesse in qualunque decisione lo riguardi. Tuttavia riconoscono che anche i medici hanno i propri interessi da salvaguardare (parcelle, carriera) e ciò diventa alla fine l'impegno prevalente. La faccia pubblica dell'etica professionale somiglia spesso a una maschera invecchiata. La professione medica non è un business come tutti gli altri, un commercio di competenze e servizi, né si può accettare che i medici considerino se stessi “manager” della vita altrui, né dirigenti che basano ogni calcolo sulle risorse disponibili o vendibili. I medici devono esercitare la propria professione entro un sistema in continua evoluzione, verissimo, ma il privilegio dato dall'autonomia con la quale interagiscono coi pazienti, il sistema di autodisciplina, la pubblica stima e lo status sociale ed economico privilegiato sono compensi che la società riconosce solo se in relazione con l'interesse dei pazienti. Nel perseguire tale interesse esclusivo, i medici perseguono dunque anche un proprio interesse. La crescita di sfiducia nata dagli scandali che svelano interessi mercantili o di carriera a danno del paziente scardinano i principi sociali su cui la professione medica si basa.

Per approfondimenti:

1 http://www.consultadibioetica.org/rapporto_medico_paziente.html

2 http://denaro.it/blog/2011/10/10/perche-l-etica-e-necessaria-in-medicina/

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