

Cantone e Cottarelli bacchettano le PA sprecone: spendono milioni per luce, gas e telefono
Il Comune di Perugia ha speso 10.508.333 euro di energia elettrica. Il Comune di Trieste 602.590 euro di telefonia mobile . Si tratta di "sprechi intollerabili" per Raffaele Cantone e Carlo Cottarelli che lo scorso giugno hanno inviato una lettera a 200 amministrazioni pubbliche, come riporta il quotidiano La Repubblica. I due commissari anticorruzione e alla spending review (che avevamo sperato collaborassero) non si sono limitati al rimprovero ma hanno minacciato sanzioni ai funzionari che hanno siglato contratti d'acquisto di beni e servizi in violazione delle norme. Noi cittadini concordiamo appieno con la definizione di "sprechi intollerabili" e aggiungiamo: i rimproveri non bastano.
Oltre ai casi di Perugia e Trieste ecco altri modi in cui è stato allegramente dilapidato il denaro pubblico: l'Università di Milano ha speso 10 milioni in energia elettrica e sette milioni e mezzo per il gas. Il Comune di Roma quasi 6 milioni di elettricità, l'Università di Genova quasi 7, la Provincia di Pesaro Urbino quasi 2, il Comune di Sondrio, quello di Como, l'Università Roma Tre e la Provincia di Lecce oltre un milione.
Per la rubrica "quanto ci piace chiacchierare" l'Azienda Ospedaliera romana San Camillo-Forlanini ha speso 237 mila euro di bolletta, 190.000 euro la Regione Lazio, sette milioni e mezzo il dipartimento di Pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno.
I regolamenti parlano chiaro: gli enti pubblici e le società controllate al 100% da organi della pubblica amministrazione sono tenuti a fare economia e ad assicurarsi che le spese siano funzionali al buon andamento dei servizi. Saremmo curiosi di sapere dagli abitanti di Perugia se ritengono che la spesa di 10 milioni di euro di energia elettrica sia economica e adeguata ai servizi erogati dal Comune.
Inoltre, per tutti gli acquisti, gli enti pubblici devono far riferimento alla Consip, che è l'organo di controllo centrale delle spese delle Pa. Sono autorizzati ad agire autonomamente solo dimostrando di poter acquistare a prezzi inferiori da quelli proposti dalla Consip, sempre in base al principio della massima economia. I contratti vanno poi registrati sul portale anticorruzione perché è in queste trattative con le società esterne fornitrici che si annida un alto rischio corruzione. E di certo le spese abnormi contestate da Cantone e Cottarelli fanno suonare più di un campanello di allarme.
La sanzione prevista per i funzionari responsabili dei contratti scellerati che non risponderanno alla lettera nei tempi previsti ammonta a 25.000 euro. Chi "fornisca dati non veritieri" invece sarà multato per 51.000 euro. Cifre irrisorie se si pensa a tutti i soldi pagati (dai cittadini) per illuminare Perugia e le altre città come se fosse sempre Natale...
Laura Ghisellini
Partecipa alla discussione