

EUleaks, strumento anonimo per scovare la corruzione
Riparte il futuro ha partecipato ieri al lancio di Euleaks, la piattaforma europea per le segnalazioni dei whistleblower
Le buone notizie possono arrivare anche da Bruxelles, la capitale d’Europa. Ieri il gruppo parlamentare dei Verdi ha lanciato Euleaks, una piattaforma protetta che permetterà a chiunque, nel pieno anonimato, di inviare documentazione e informazioni su atti e comportamenti illeciti. Uno strumento in più a disposizione dei whistleblower che, a fronte del completo rispetto della segretezza della loro identità, avranno la possibilità di utilizzare un canale sicuro su cui caricare materiale potenzialmente scottante. Materiale che verrà preso in carico e analizzato da una squadra di 11 parlamentari - i promotori dell’iniziativa - ognuno con una sua specifica competenza che va dalla trasparenza finanziaria alle violazioni in ambito ambientale, coadiuvati da un gruppo di legali.
Euleaks utilizzerà la rete Tor, il cosiddetto dark web, uno spazio segreto in cui è impossibile intercettare le comunicazioni e risalire all’identità di chi ha rilasciato documenti e informazioni. Una volta stabilita la fondatezza delle segnalazioni, i Verdi europei avranno modo di renderle pubbliche, coinvolgendo la stampa o, semplicemente, rendendo accessibile a chiunque la documentazione. “Già oggi - ha spiegato Sven Giegold - eurodeputato tedesco molto attivo in materia di trasparenza - riceviamo molte segnalazioni. Per questo, crediamo possa avere senso fare un passo ulteriore, offrendo uno strumento in più a chi sente il bisogno di denunciare casi di corruzione o illegalità. Mantenendone l’identità segreta”.
L’iniziativa dei Verdi ha anche un forte valore simbolico: quello di ricordare alle istituzioni europee l’importanza dei whisleblower, grazie alle cui segnalazioni ogni anno vengono salvati centinaia di milioni di euro altrimenti destinati a tangenti e svelate condotte e informazioni che potrebbero seriamente danneggiare l’interesse collettivo. Il gruppo dei Verdi è impegnato in prima linea nella difesa di chi dice no alla corruzione: la scorsa primavera ha presentato una bozza di direttiva in materia di protezione dei whistleblower che rappresenta un importante passo avanti nella direzione di un pieno riconoscimento del loro fondamentale ruolo. Mentre larga parte del Parlamento ha manifestato il bisogno di definire una protezione europea di chi segnala atti illeciti, la Commissione si è per ora mostrata timida se non reticente. Gli sforzi della società civile e delle forze politiche più sensibili al tema dovranno perciò avere un target comune: convincere il governo europeo a prendere al più presto una posizione.
Con Euleaks i Verdi scelgono di scendere in campo dando un contributo diretto a chi vorrà, anonimamente, far conoscere gli aspetti più oscuri delle decisioni prese all’interno delle istituzioni europee o nelle capitali degli Stati membri. Per il gruppo politico ecologista sarà ora importante fugare qualche evidente perplessità: come si comporteranno nei confronti di informazioni che riguardino altre forze politiche concorrenti? Con quali criteri sceglieranno di pubblicare i dati di cui entrano in possesso? Dubbi che potrebbero trovare una risposta in un allargamento del numero di promotori della piattaforma Euleaks, estendendola a tutti quei parlamentari che, pur appartenendo ad altri gruppi, negli ultimi anni si siano espressamente schierati dalla parte dei whistleblower. Sarebbe un’occasione fondamentale per mettere la lotta alla corruzione al centro dell’agenda politica europea.
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