

Giornata della memoria: Gian Carlo Caselli sul voto di scambio politico-mafioso
Il 16 Marzo a Firenze, durante la Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie promossa dall'associazione Libera, Riparte il futuro organizza un seminario per parlare del pesante prezzo che quotidianamente paghiamo a causa della corruzione. Oltre all'intervento del Prof. Alberto Vannucci, autore del libro edito da EGA "Atlante della corruzione" e alla testimonianza di Roberta Mauri e Daniela Marcone, figlie di vittime della corruzione, parteciperà al seminario anche Gian Carlo Caselli, Procuratore Capo presso il Tribunale di Torino.
Noto magistrato anti-mafia, Caselli è proprio in questi giorni impegnato nella maxi-inchiesta Minotauro sulle infiltrazioni dell’ndrangheta in Piemonte, tra voto di scambio, favori e appalti.
Sarà l'occasione per affrontare con un occhio rivolto all'attualità il tema del voto di scambio politico-mafioso, protagonista della seconda fase della campagna Riparte il futuro. Una folta delegazione di braccialetti bianchi infatti, i 274 parlamentari che in campagna elettorale hanno accettato di aderire a Riparte il futuro, sta per portare in Parlamento l'istanza chiesta a gran voce da oltre 160.000 italiani: cominciare a modificare la normativa anti-corruzione a partire dalla legge simbolo della lotta ovvero il 416 ter sullo scambio elettorale politico mafioso.
Sarà interessante parlarne proprio con Gian Carlo Caselli, che in questi giorni sta seguendo personalmente il processo MInotauro sulla 'ndrangheta a Torino, procedimento che sta portando alla luce intricati e inquietanti risvolti in cui sono coinvolti sindaci, assessori, onorevoli e terminali della malavita.
Il tema del voto di scambio politico-mafioso è di importanza cruciale perché riguarda quel patto malavitoso che consente l'ingresso della criminalità organizzata nelle Istituzioni. Firmare affinché i parlamentari, anche coloro che non hanno ancora risposto all'appello di Riparte il futuro, accettino di impegnarsi per modificare la normativa sul voto di scambio entro i primi 100 giorni dall'inizio della legislatura è il primo passo per colpire al cuore la corruzione.
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