

Una Iena al ministero, il Consiglio d'Europa saluta positivamente il ddl "SpazzaCorrotti", tangenti sull'accoglienza immigrati a Brescia
Tutte le notizie di corruzione della settimana, in sintesi
L'endorsement del GRECO
Questa settimana il Consiglio dei ministri ha approvato il Ddl “Spazza Corrotti” proposto dal ministro Alfonso Bonafede. Un testo che, tra le altre cose accoglie alcune delle proposte che Riparte il futuro ha presentato personalmente al ministro agli inizi di agosto (pentiti di corruzione, trasparenza sui finanziamenti alle fondazioni politiche...). Si parla anche di Daspo, di agente provocatore e lentezza dei Tribunali. La lotta alla corruzione “farà risparmiare miliardi di euro allo Stato”, ha affermato il vicepremier Luigi Di Maio. Il testo ha ottenuto l’endorsement anche da parte del Consiglio d’Europa: "Le proposte vanno nella direzione giusta come auspicato dal GRECO [organo anticorruzione del Consiglio d'Europa, ndr] nei suoi rapporti sull'Italia". Scrive su Twitter segretario esecutivo del Greco Gianluca Esposito. Tuttavia, per "una valutazione definitiva è necessario il testo finale".
Blockchain applicata alla Pa
Molte ricerche e sperimentazioni dimostrano con sempre maggiore chiarezza che a blockchain può realmente creare una nuova prospettiva di sviluppo digitale e uno dei terreni in cui potrebbe essere più efficacemente applicata risulta essere proprio la Pubblica amministrazione. Non solo quindi la tecnologia dei registri distribuiti può incidere sui processi e sul business ma si pensa potrà cambiare in modo radicale il sistema di relazioni tra i cittadini e le Istituzioni pubbliche seguendo una logica decentralizzata e distribuita che consente un avvicinamento e una maggiore partecipazione alla “cosa pubblica”. Se ne parla in questo interessante approfondimento.
Il caso della ex Iena Giarrusso
Una Iena può essere considerata attendibile per assumere un ruolo importante alla guida dell’“osservatorio sui concorsi nell’università e negli enti di ricerca”? La domanda è rimbalzata sui giornali e non solo in questi giorni quando il sottosegretario all’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha annunciato che l’ex Iena Dino Giarrusso, candidato alla Camera con il M5S ma non eletto, si occuperà di questo delicato compito. Il ruolo non è formalizzato in termini istituzionali e c’è chi lamenta il fatto che Giarrusso sia stato scelto in virtù dei suoi chiacchierati servizi di infotaiment piuttosto che in base a una selezione trasparente e meritocratica (cardine della materia su cui dovrebbe vigilare). "Non comprendo quali possano essere le ragioni delle polemiche seguite alla mia scelta, se non la paura di avere maggiore trasparenza e maggiore meritocrazia nel mondo dell'Accademia e della Ricerca" ribatte Fioramonti.
Una grazia per Guarischi
Ha chiesto “solo” una decina giorni di grazia al Presidente della Repubblica perché gli permetterebbe di ottenere una riduzione di un anno di pena e di richiedere l’affidamento ai domiciliari anziché tornare in carcere. È la mossa dell’ex consigliere lombardo di FI Massimo Gianluca Guarischi, ovvero dei suoi avvocati, condannato nei mesi scorsi per corruzione in via definitiva a 5 anni (che verrebbero dunque ridotti a 4). La condanna definitiva per Guarischi è arrivata lo scorso aprile ma nel mentre l’ex consigliere lombardo è rimasto comunque libero ed è tuttora all’estero per lavoro, perché la domanda di grazia parziale ha sospeso l’esecuzione della pena che gli rimane da scontare.
Tangenti sull'immigrazione a Brescia
Un imprenditore, un “faccendiere” e un maresciallo della Guardia di Finanza sono stati arrestati per corruzione in seguito a un’ordinanza emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Brescia. Si suppone l’esistenza di un accordo corruttivo finalizzato a ottenere dal maresciallo l’indebita acquisizione di informazioni soggette a segreto investigativo in cambio di denaro. Oggetto delle informazioni pare fossero ipotesi di riciclaggio di somme di denaro, in parte costituite da pagamenti effettuati dalla Prefettura, a fronte dell’accoglienza di migranti richiedenti asilo accolti in strutture di questa provincia. L’imprenditore indagato si chiama Angelo Scaroni ed è considerato il “re dell’accoglienza” nel bresciano. Foto | Flickr
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