
23 dicembre 2013

Imprenditori di domani. A scuola di integrità al Gruppo Abele
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“Se i corrotti fanno dell’unione la loro forza, gli onesti devono fare lo stesso", diceva Lev Tolstoj. Una frase perfetta per descrivere l'obiettivo della campagna Riparte il futuro: mettere insieme tutte le parti sane dell’economia, delle istituzioni, della società civile, per sconfiggere la corruzione e generare quel cambiamento in grado di risvegliare le coscienze, l’economia e la cultura del nostro Paese.
Proprio con questo spirito lo scorso 20 dicembre Leonardo Ferrante, referente scientifico della campagna, ha tenuto al Gruppo Abele di Torino un corso rivolto ai venti allievi del Master of businnes administration dal titolo “Imprenditoria e integrità: perché è importante tenere la corruzione fuori dalla porta”. La Scuola di alta formazione al management di Torino forma la classe imprenditoriale di domani “investendo sul futuro”, come si legge nel portale. Capire e contrastare il problema corruzione - lo sappiamo bene - è condizione indispensabile per guardare al futuro, da qui l'interesse della scuola alle attività della campagna promossa da Libera e Gruppo Abele.
Sappiamo infatti quali sono i costi economici della mancanza di legalità sul sistema-Paese: più disoccupazione giovanile, meno fondi destinato a ricerca e sviluppo, meno investimenti dall’estero, servizi in crisi (e per questo Riparte il futuro ha lanciato la campagna per promuovere la tutela del servizio pubblico di tutela della salute). A questi costi economici corrispondono effetti istituzionali e culturali ugualmente devastanti: sfiducia nei confronti delle istituzioni, mancanza di partecipazione democratica, diffusione della cultura del “tutto e subito”.
Gli allievi sono stati stimolati su tre concetti chiave che Riparte il futuro rivolge a tutto il mondo imprenditoriale italiano:
1. La corruzione non conviene mai: nel medio e lungo periodo ne perde anche chi oggi crede di ottenerne un vantaggio, perché si troverà alle prese con un sistema asfittico.
2. Se si entra nel circuito della corruzione, si diventa ricattabili per sempre.
3. Un sistema che premia diritto e merito è quello in cui non si fa uso della corruzione, che resta “l’arma dei mediocri” cioè di chi non può contare sul proprio valore ma solamente sugli accordi occulti.
Ci auguriamo che questi ragazzi continuino sul percorso intrapreso, per diventare una classe dirigenziale sana, forte, in grado di garantire al nostro Paese legalità e sviluppo economico.
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