
Lobbying: promossi Calenda e Nencini. Sufficienza alla Camera. Bocciato il Senato. In attesa della Madia.
È quanto emerge dal rapporto "Eppur si muove – La regolamentazione del lobbying in Italia nel 2016" curato da Riparte il futuro e presentato domani a Roma
“Eppur si muove- La regolamentazione del lobbying in Italia nel 2016”: è questo il titolo del Rapporto curato da Riparte il futuro e presentato oggi a Roma presso il Centro Studi Americani.
Il 2016 si è caratterizzato come l’anno che ha fatto scoprire all’opinione pubblica l’importanza della regolamentazione del settore lobby e Riparte il futuro ha lanciato lo scorso anno la campagna #occhiaperti chiedendo l’approvazione di una legge quadro nazionale. Il primo tentativo di regola- mentazione risale al 1976 (40 anni fa) e da allora si sono succeduti oltre 50 progetti di legge abortiti.
Attualmente il disegno di legge che dovrebbe dotare l’Italia di una norma quadro nazionale è bloccato in Commissione Affari costituzionali del Senato; al contempo la Giunta per il regolamento della Camera ha fatto un timido tentativo introducendo un registro dei portatori d’interesse valido esclusivamente per le attività condotte all’interno di Montecitorio le cui indicazioni “attuative” – redatte dalla vicepresidente della Camera Marina Sereni - sono entrate in vigore ieri, martedì 7 marzo.
Le criticità principali di questo provvedimento riguardano l’assenza dell’obbligo di redazione di un’agenda pubblica degli incontri da parte dei deputati e la possibilità – per un lobbista – di operare fuori dalla sede della Camera senza venire allo scoperto. Il provvedimento riguarda infatti solo l’attività di lobbying svolta all’interno di Montecitorio, ignorando il lavoro svolto dai portatori di inte- resse nel secondo ramo del Parlamento, nei ministeri e negli enti locali. Per Riparte il futuro il termine previsto – 12 mesi – per il c.d. “revolving door” ( per cui ex deputati e ex membri del Governo non possono iscriversi al registro) è un po' poco.
Al contrario il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha introdotto – anche alla luce della “vicenda Guidi”- un registro dei portatori d’interesse e un’agenda pubblica degli incontri. Riparte il futuro dà un giudizio positivo rispetto a quanto introdotto che fa seguito all’iniziativa dell’allora Ministro Mario Catania – nel 2012 – per l’introduzione di un registro dei portatori d’interesse (poi abbandonato) e a quella del Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini che nel 2015 ha introdotto l’agenda degli appuntamenti.
Al 1° marzo sono ben 632 i soggetti iscritti al registro del MISE. Tra gli aspetti più positivi introdotti dal MISE Riparte il futuro evidenzia la possibilità per i cittadini di segnalare eventuali incongruenze o errori riscontrati nelle sezioni. Rispetto all’agenda degli incontri pubblici – adottata sia dal ministro che dal viceministro e dai sottosegretari - a fine febbraio 2017 sono 90 gli incontri che hanno visto impegnato il ministro Calenda con tra gli altri: Eni, Philip Morris, Piaggio, Nestlé, Enel, FCA, Fincantieri, Fastweb, etc.
Mancano in questo registro i nominativi dei soggetti incontrati, cosa invece presente nell’agenda del Viceministro Nencini).
Allo stesso tempo il Ministro Marianna Madia ha promesso a Riparte il futuro – nell’ambito del Terzo Piano d’Azione dell’Open Government Partnership - di estendere l’iniziativa del MISE anche al proprio Ministero e a quello dei colleghi di governo.
Le prime positive risposte sono arrivate dalle amministrazioni locali, in primis i Comuni di Roma e Milano che hanno introdotto agende pubbliche degli incontri con i portatori d’interesse. Con l’Assessore Marzano del Comune di Roma Riparte il futuro ha condiviso l’obiettivo della messa online dell’agenda degli incontri dei componenti della Giunta e la creazione di un registro dei portatori d’interesse che aiuti a far luce su chi ha interesse a influenzare le scelte pubbliche dell’ente. Per quanto riguarda il capoluogo ambrosiano sono 73 i meeting realizzati (a partire dal mese di settem- bre 2016, periodo in cui è stato introdotta l’agenda pubblica) presso l’assessorato “Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data”. Rispetto all’agenda pubblica per gli incontri introdotta dall’Assessore Marzano di Roma, l’Assessore Lipparini indica solo gli incontri con rappresentanti di realtà esterne all’amministrazione.
Riparte il futuro si augura che a Milano l’agenda pubblica degli incontri sia presto adottata dal Sindaco e dagli altri membri della Giunta come promesso da Sala in occasione della campagna eletto- rale aderendo alla campagna “Sai Chi Voti” (saichivoti.it).
Anche sul piano regionale si segnalano interventi volti alla regolamentazione del lobbying: dalla Regione Lombardia che ha approvato un’apposita legge, alla Regione Calabria che ha adottato un’apposita normativa che però non è ancora applicata. Il Governatore della Puglia Michele Emiliano ha proposto un ddl particolarmente evoluto. È bene non dimenticare come una specifica regola- mentazione sia stata introdotta nel 2002 dalla Regione Toscana, nel 2004 dalla Regione Molise e nel 2010 dalla Regione Abruzzo, sebbene con risultati scarsi o nulli sul piano dell’attuazione.
Riparte il futuro con la campagna #occhiaperti auspica che il 2017 sia finalmente l’anno della piena trasparenza sul lobbying. Il 2016 è stato un anno che ha visto promettenti sperimentazioni, ma si sarebbe potuto fare di più.
Per Federico Anghelé di Riparte il futuro: «l’appuntamento di oggi vuole essere un bilancio su quanto è stato realizzato ma più ancora uno stimolo a fare presto e bene. Lo stallo a livello naziona- le – in particolare per quanto riguarda la Commissione Affari Costituzionali del Senato – è un male e ci auguriamo che presto venga superato. Non è tollerabile proseguire con una situazione come quella attuale; ormai la Senatrice Finocchiaro è ministro della Repubblica da più di due mesi. Lo stesso Governo raccolga la buona volontà di Calenda e l’impegno di Madia e dia il buon esempio. Anche da queste pratiche di trasparenza e buona amministrazione viene il cambio tanto auspicato dalla cittadinanza».
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