

Utilizzo del contante: il governo propone di innalzare la soglia a 3.000 euro
Un provvedimento che rischierebbe di favorire corruzione, riciclaggio di denaro, evasione fiscale. Ma ci sono ancora due mesi di tempo per cambiare idea
Il governo ha recentemente annunciato l'intenzione di voler modificare il limite dell’utilizzo del denaro contante inserendo la norma nella legge di Stabilità. Un provvedimento che rischierebbe seriamente di favorire corruzione, riciclaggio di denaro, evasione fiscale soprattutto tenendo conto che la normativa sull’autoriciclaggio, da poco approvata, non sta dando gli esiti sperati e piuttosto andrebbe perfezionata.
Il pericolo è altissimo: è la quinta volta in cinque anni che l’esecutivo manifesta questa volontà: dopo la stretta del governo Monti nel dicembre del 2011, tornerebbero ora ad allargarsi le maglie dell’uso del denaro contante (da 999,99 a 3.000 euro), aumentando il rischio di evadere la tracciabilità di molte operazioni finanziarie.
Si tratta di un provvedimento quanto mai fuori luogo considerando che l’Italia oggi ha la più grande evasione fiscale d’Europa dopo la Grecia e l’uso del contante è ancora il doppio rispetto alle altre nazioni comunitarie. E sulla teoria secondo la quale ciò favorirebbe i consumi diffusi, viene spontaneo chiedersi quale cittadino comune giri con così tanto denaro contante nel portafoglio.
Ma il governo ha ancora due mesi di tempo per cambiare idea e speriamo che ciò avvenga velocemente e senza esitazioni.
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