

Abbiamo paura di cambiare
Riparte il futuro e il Festival delle Lettere 2014 hanno chiesto agli studenti italiani di immaginare in una lettera il proprio futuro e quello del Paese... senza corruzione. Questo è uno dei migliori racconti selezionati
Cari amici,
mi piacerebbe condividere con voi il modo in cui vedo il nostro paese, con occhi ben aperti da studente, con tanti dubbi e incertezze ma anche con la voglia di mettersi in gioco per costruire un futuro diverso. Siamo in un momento storico molto particolare, viviamo il fermento culturale che nessuna generazione ha mai vissuto prima. Siamo nell’era digitale, abbiamo la possibilità di viaggiare, di confrontarci con mondi nuovi e essere cittadini del mondo. Abbiamo così tanto da poter condividere con gli altri e nello stesso tempo abbiamo qualcosa che sta incrinando tutto questo, la paura. Paura di ciò che è diverso da noi, paura di non essere all’altezza, paura di lottare, paura di vivere e di confrontarci. Abbiamo paura di cambiare.
Il cambiamento o si vive da protagonisti o si subisce e ognuno di noi deve decidere quale ruolo giocare. Quando qualcosa si subisce, si alimenta un sistema di paura e di sfiducia; in questo contesto nascono, crescono e germinano incertezza, insicurezza ed è proprio qui che si insidia la corruzione. Si è rotto qualcosa e aspettiamo qualcuno che lo aggiusti. Bisogna ritrovare il modo di ricostruire quel legame spezzato per poter ritornare a vivere quel fermento; solo cambiando noi stessi potremo anche aiutare gli altri a cambiare. Dobbiamo guardarci tutti dentro e chiederci se veramente ci sentiamo liberi da questo peso. Quante volte vediamo situazioni non sono giuste e non facciamo nulla…
Spesso si cerca negli altri la colpa, ci si lamenta, si discrimina il diverso. Come quando tutti diventiamo allenatori di calcio durante le partite o quando tutti si trasformano in economisti esperti quando per criticare questo o quell’intervento…Quante volte critichiamo ciò che fanno gli altri senza riflettere su quello che facciamo o non facciamo noi? Basta delegare e delegittimare gli altri, basta sotterfugi per fregare chi ci sta di fronte, è ora di essere realmente responsabili di quello che facciamo, della nostra vita. Anche le azioni quotidiane come chiedere uno scontrino o fare la raccolta differenziata sono piccoli passi che possono aiutare tutti a contrastare l’illegalità e la corruzione. Farsi corrompere oggi per avere un tornaconto personale magari determinerà la mancanza di lavoro dei propri figli. Quello che hai guadagnato oggi, lo perderai (con gli interessi) domani, per cosa? Niente…
Vedo tanti miei amici che vogliono scappare in un altro Stato per avere delle prospettive di vita migliori. E’ però altresì vero che dobbiamo guardarci dentro e capire cosa possiamo fare anche noi giovani, oggi, su questa nave in mezzo alla tempesta; invece di scappare verso un’isola che pare felice, sarebbe giusto armarsi di secchio e buttare fuori l’acqua cercando di riportare la nave in porto per ripararla e farla tornare presto al largo. È difficile, sembrerà impossibile, ma il mio sogno è quello di poter dire in futuro ai miei figli che ho combattuto per garantire loro una vita migliore, cercando di dare il massimo e fare la mia parte o almeno avere il cuore libero da pesi e poter dire, almeno ho provato a cambiare.
Di Alessandro Salvadori, Milano
L' illustrazione di Ombretta Banfi, Il sogno della Luna è una delle opere realizzate dai 20 artisti italiani che hanno partecipato all'iniziativa Buste dipinte in occasione del Festival delle Lettere 2014. Le opere sono in vendita su www.bustedipinte.it e il ricavato sarà devoluto alle prossime attività della campagna Riparte il futuro.
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