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#savepompei

Salviamo Pompei dal silenzio

Petizione vinta!

Salviamo Pompei dal silenzio

59.198 firme raccolte
15 giorni di campagna

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PETIZIONE diretta alle Commissioni Cultura di Camera e Senato

Un appello vale un'audizione: la richiesta di Riparte il futuro sul destino di Pompei ha raggiunto un primo risultato. Il generale Giovanni Nistri, nominato per gestire l’emergenza crolli, è stato audito, come richiesto, dalla commissione Beni Culturali del Senato. Ora vigiliamo sulla road map.

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  • Cronistoria di uno scandalo
  • La relazione semestrale su Pompei

La petizione

Introduzione

Tutto il mondo conosce Pompei. Ma questo meraviglioso sito archeologico, patrimonio dell’umanità, è un luogo terribilmente fragile, minacciato da degrado, malagestione e dalle pesanti ingerenze della criminalità organizzata. Quasi 60.000 cittadini hanno chiesto al Parlamento di audire subito il generale Giovanni Nistri, alto ufficiale dei Carabinieri nominato nel dicembre 2013 dall’allora ministro della Cultura Massimo Bray per gestire l’emergenza Pompei. Il generale ha redatto un’analisi impietosa della situazione attuale che indica però una precisa direzione per il futuro: la piena trasparenza di gestione e manutenzione del sito.

 

Il problema

Pompei si sta sbriciolando giorno dopo giorno, eppure il suo peggior nemico non è il tempo: è il silenzio. Quello che ha accolto per lungo tempo la relazione trasmessa al Parlamento dal direttore generale del Progetto Grande Pompei, il generale Nistri. Inefficienze, rischi di malaffare e corruzione, incapacità di spendere le risorse disponibili, ma anche tutte le risposte giuste per reagire e salvare davvero Pompei. Puntando sulla trasparenza, la qualità e la legalità. Nella relazione del generale Nistri ci sono sia l'analisi puntuale dei problemi da risolvere, sia le risposte possibili. Vengono denunciati gli intrecci societari che finiscono per avvantaggiare i "soliti noti" e i rischi d'infiltrazione della criminalità organizzata, ma si propone anche la piena trasparenza e la piena accessibilità dei cittadini a tutti i dati e le informazioni disponibili, attivando così un vero e proprio monitoraggio civico come già previsto dal progetto Open Pompei.  

 

La nostra richiesta

Riparte il futuro ha chiesto che le gare di appalto per Pompei diventino un modello di trasparenza e di rispetto delle regole. Non possiamo permettere che un patrimonio inestimabile dell'umanità cada in rovina per inefficienze, malaffare e silenzi. La piena accessibilità dei cittadini a tutti i dati e le informazioni disponibili delineata dal lavoro di Nistri, attiverà invece un fondamentale monitoraggio civico sui lavori.

 

La campagna

Un appello vale un’audizione. La richiesta di oltre 60mila cittadini che hanno firmato in poco più di una settimana l'appello di Riparte il futuro sul destino di Pompei ha ottenuto un primo, importante risultato: il generale Nistri è stato audito il 12 novembre 2014 dalla commissione Beni culturali del Senato trasmettendo la propria relazione semestrale sullo stato dell’arte dei lavori del Grande Progetto Pompei cui è a capo. “Dal lavoro emergono inefficienze, rischi di malaffare e corruzione, incapacità di spendere le risorse disponibili, ma anche tutte le risposte giuste per reagire e salvare davvero Pompei", spiega Enrico Fontana, coordinatore nazionale di Libera. Non solo: punta sulla trasparenza, la qualità e la legalità, andando nella giusta direzione per quanto riguarda la gestione e l’impiego dei famosi 105 milioni di euro di fondi europei per il salvataggio del sito archeologico. Su questa importante relazione è sceso il silenzio. "Abbiamo lanciato questo appello proprio per squarciare quel velo, affinché questo patrimonio dell’umanità torni a essere oggetto di dibattito pubblico. Questo è solo il primo passo per delineare la road map verso il salvataggio del sito. Road map sulla quale naturalmente vigileremo”.

 

I risultati

Grazie alle migliaia di firme raccolte il 12 novembre 2014 Nistri è stato audito in Parlamento dove ha esposto i contenuti della relazione, fondamentale per delineare la road map verso il salvataggio di Pompei.  

Aggiornamenti

Aggiornamenti
12 novembre 2014

#savepompei: la diretta streaming dell'audizione di Nistri

Grazie alle 60.000 firme raccolte il responsabile del piano per salvare il sito di Pompei sarà ascoltato oggi in Parlamento

Foto dell’autore La Redazione

Inizia alle 15:00 del 12 novembre la diretta streaming dell'audizione del Generale Giovanni Nistri, direttore del Progetto Grande Pompei, da parte della Commissione Beni culturali del Senato. Pompei si sta sbriciolando giorno dopo giorno, eppure il suo peggior nemico…

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Aggiornamenti
11 novembre 2014

Grande Progetto Pompei: domani in Senato l'audizione del Direttore generale Giovanni Nistri

Accolta la richiesta di 60 mila cittadini che hanno firmato l'appello di Riparte il futuro. “Mai più silenzio su Pompei”

Foto dell’autore La Redazione

  Un appello vale un audizione: abbiamo ottenuto il primo obiettivo! La richiesta di oltre 60mila cittadini che hanno firmato in poco piu' di una settimana l'appello di Riparte il futuro sul destino di Pompei ha raggiunto un primo, importante risultato: il generale Giovanni…

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Aggiornamenti
3 novembre 2014

#savepompei: la relazione del Generale Giovanni Nistri per salvare il patrimonio dell'Umanità da incuria e corruzione

Questo documento non è stato ancora pubblicato sui siti ufficiali di Camera e Senato, ma potete leggerlo qui

Foto dell’autore La Redazione

Dopo gli ultimi crolli dello scorso marzo e giugno 2014 l’emergenza Pompei è ancora in corso e la relazione di Giovanni Nistri, alto ufficiale dei Carabinieri nominato nel dicembre 2013 dall’allora ministro della Cultura Massimo Bray per gestire in maniera efficace la situazione, non è stata ancora presa in considerazione dal Parlamento

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Trasparenza
29 ottobre 2014

Salviamo Pompei dal silenzio: oltre 20mila firme in meno di 24 ore

Foto dell’autore La Redazione

Appello di Riparte il futuro, campagna promossa da Libera e Gruppo Abele: “Chiediamo che il direttore generale del progetto Grande Pompei venga immediatamente audito in Parlamento: nella sua relazione rischi di infiltrazione e proposte concrete di monitoraggio civico”

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Cronistoria di uno scandalo

- Nel 79 d.C. l’antica città romana di Pompei viene travolta dall’eruzione del Vesuvio e seppellita sotto una coltre di cenere e lava insieme a Ercolano, Stabiae e Oloponti.

- Gli scavi archeologici, per riportare alla luce quella che viene considerata a livello universale una delle più preziose testimonianze storiche giunte fino ai giorni nostri, cominciano nel 1700 per volere di Carlo III di Borbone, proseguono dopo l’Unità d’Italia e sul finire del 1800 viene redatta la mappa dell’intera area.

- Durante il XX secolo i lavori vanno avanti tra nuovi scavi e restauri degli edifici esistenti, anche a causa dei danneggiamenti in seguito al terremoto in Irpinia del 1980.

- Nel 1997 le rovine, gestite dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, entrano a far parte della lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

- Nei primi dieci anni del nuovo millennio Pompei richiama oltre due milioni di turisti all'anno (dati diffusi dalla Soprintendenza). Nel 2013 è il secondo sito italiano per numero di visitatori con un guadagno lordo totale di 20.337.340,30 Euro (dati ministero Beni culturali).

- Nel 2010 la Casa dei Gladiatori subisce un gravissimo crollo probabilmente a causa delle infilutrazioni di acqua. «Quello che è accaduto a Pompei dobbiamo, tutti, sentirlo come una vergogna per l'Italia» dichiara in quell’occasione il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. «E chi ha da dare delle spiegazioni non si sottragga al dovere di darle al più presto e senza ipocrisie». Nei mesi precedenti numerose erano state le denunce dello stato di degrado dell’area. L'articolo su Corriere.it

- Per far fronte alle problematiche l'Unione europea stanzia un finanziamento dando formalmente il via al Grande Progetto Pompei che avrebbe dovuto riqualificare tutta l’area a partire dai mesi successivi.

- Nel febbraio del 2013 alcune persone coinvolte negli appalti della ristrutturazione risultano indagate dalla Guardia di Finanza per corruzione, frode, abuso d'ufficio e truffa nell'affidamento e nella gestione di alcuni contratti sui lavori di messa in sicurezza eseguiti a Pompei. L'articolo su La Stampa

- Nel marzo del 2014 si verificano tre crolli in meno di 24 ore. ''Occorre un piano di interventi straordinario che metta in sicurezza l'intera area perché se questi terreni non hanno un drenaggio forte delle acque piovane è chiaro che Pompei è destinata a crollare per intero'', è l'allarme lanciato dal presidente della commissione nazionale italiana per l'Unesco Giovanni Puglisi. Il ministro di beni culturali e turismo, Dario Franceschini, presiede a Roma un vertice per fare il punto sulla situazione. Leggi su Ansa.it

- Nel giugno 2014 si verificano altri due cedimenti strutturali in una bottega nel Regio VIII. L’emergenza è ancora in corso e la relazione del Generale Giovanni Nistri, alto ufficiale dei Carabinieri nominato nel dicembre 2013 dall’allora ministro della Cultura Massimo Bray per gestire in maniera nuova l’emergenza Pompei, non viene presa in considerazione dal Parlamento.

- Nel novembre 2014, grazie alle migliaia di firme raccolte da Riparte il futuro, il Generale Giovanni Nistri viene finalmente audito in Parlamento presentando i contenuti della relazione, fondamentale per delineare la road map verso il salvataggio di Pompei

La relazione semestrale su Pompei

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